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11 settembre 2008

La mia città


1 commento:

  1. L’incontro con Ada, l’autunno di cinque anni fa, durante il Master di Scrittura Creativa dell’Università di Siena.
    La giovane e avvenente donna coperta dal cappotto elegante, alti stivali neri, lunghi capelli rossi, trucco accurato mi incuriosiva, quasi incuteva soggezione il suo portamento regale, e la sua presenza di fuoco non faceva immaginare un’indole dolce, a tratti teneramente indifesa e spoglia di sé.
    Impossibile da racchiudere in parole lei che di parole si ciba, generosa e altera, forte e fragile, eccessiva e semplice, fragorosa e dimessa. Libera e liberata, completamente buona, furiosa nel difendere il bello della scrittura e la bella scrittura.
    Espressione vivente di come la scrittura, e forse innamorarsi di un’arte in genere, sia salvezza e dannazione in rincorsa continua. Di come la vita si dipani come un testo scritto, ogni attimo vissuto per raccontarlo.
    Le volte che abbiamo cenato nelle taverne senesi mentre fuori dai vetri appannati si liberava il vento gelido di fine gennaio, mi riportano una persona completamente ammaliata dalla passione per lo scrivere, amore totale che l’ha sempre trascinata con forza irrefrenabile. In certe sere di primavera, dopo le ore trascorse a inventare, affinare, limare i nostri testi, ci piaceva riposare sulle panche di pietra nei cortili delle residenze universitarie mentre lei, regina del suo tempo e della sua storia, ci ammaliava raccontando il suo impegno folle per raggiungere Siena, la distanza annullata da notti di viaggi in pullman, lasciando, dolente, le molte donne della sua famiglia, combattendo furiosa contro un destino stretto che solo abbracciando la scrittura avrebbe potuto stravolgere.
    Ringrazio di cuore l’opportunità del suo blog, una finestra per renderla visibile al mondo.

    Tiziana – Roma
    Tiziana.babusci@alice.it

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Clarissa Pinkola Estées